L'invecchiamento demografico potrebbe avere come conseguenza l’immissione sul mercato di nuovi immobili, che sarà ereditato dalle nuove generazioni.
Secondo il monitor immobiliare di Credit Suisse ben il 40% degli immobili di proprietà in Svizzera appartengono a persone anziane.
Sempre secondo i dati, nel 2019, la generazione dei “baby boomer, ovvero i nati tra il 1946 e il 1964, possedeva il 41% delle case unifamiliari (CU) e il 43% degli appartamenti di proprietà (AP) in Svizzera.
La «silent generation» più anziana (nata tra il 1928 e il 1945) inoltre occupava un ulteriore 14% delle CU e il 18% degli AP.
Ciò significa che nel 2019 gli over 55 detenevano complessivamente il 57% della proprietà abitativa svizzera, pur rappresentando solo il 39% della popolazione adulta.
Nel prossimo decennio, gli anziani lasceranno in eredità la maggior parte delle case e degli appartamenti.
Secondo l’analisi, “entro il 2045 si libereranno circa 350 000 CU e 340 000 AP. Ma solo pochi di questi (meno di 50 000) saranno ereditati dalle generazioni X, Y e Z nate dopo il 1964.
Ma con 220 000 abitazioni di proprietà in totale, si tratta di una cifra notevolmente inferiore rispetto alle 420 000 abitazioni di proprietà (215 000 CU, 205 000 AP) che i baby boomer lasceranno entro il 2045. La rispettiva quota lasciata in eredità aumenterà significativamente dall'inizio degli anni 2030 e accrescerà il numero assoluto di abitazioni di proprietà che si libereranno fino a oltre 20 000 unità all'anno.
Con l'aumento delle probabilità di decesso dei baby boomer, questo numero dovrebbe salire fino a 50 000 abitazioni all'anno entro il 2045.”
Questo è un dato assai verosimile e che nel lungo periodo potrebbe risolvere, seppur parzialmente e nel lungo periodo, la questione legata alla penuria di immobili da acquistare in Svizzera.
Un dato rilevante e che potrebbe cambiare il volto del mercato immobiliare svizzero del prossimo periodo.