Investimenti immobiliari in tempi di transizione: Prezzi in calo e sfide della sostenibilità

Mercato immobiliare svizzero: tra calo dei prezzi e sfide ambientali

Il mercato immobiliare svizzero sta attraversando una fase di incertezza e cambiamento, come emerge dall’ultima rilevazione Sentiment Immobiliare Svizzero SRESI, realizzata dalla KPMG tra gli operatori del settore1. I prezzi degli immobili in vendita e in affitto sono in calo in alcune regioni, mentre in altre continuano a salire, raggiungendo nuovi massimi storici2. Allo stesso tempo, gli investitori immobiliari devono affrontare le sfide poste dalla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, che richiede una maggiore attenzione ai criteri ESG (Environmental, Social and Governance) e una riqualificazione energetica del patrimonio edilizio1.

Secondo lo SRESI, l’indice che misura il sentiment degli operatori immobiliari, il mercato immobiliare svizzero ha registrato un nuovo record negativo, passando da 32,5 punti nel 2022 a -77,4 punti nel 2023. Si tratta del valore più basso da 10 anni a questa parte, che riflette le aspettative negative degli operatori sui prezzi e sulle opportunità di investimento in tutti i settori immobiliari1. In particolare, il segmento degli immobili ad uso speciale (come alberghi, ospedali, scuole, ecc.) ha mostrato il maggior calo di sentiment, passando da -27,7 punti nel 2022 a -88,6 punti nel 2023. Anche il segmento residenziale ha subito una forte contrazione, passando da -51,4 punti nel 2022 a -60,9 punti nel 20231.

Tuttavia, l’andamento dei prezzi non è omogeneo in tutto il territorio elvetico, ma presenta significative differenze regionali. Secondo lo Swiss Real Estate Offer Index, il primo indice immobiliare al mondo ad essere calcolato e aggiornato in tempo reale, i prezzi degli immobili in vendita sono aumentati in media dell’1,0% per i condomini e dello 0,3% per le case unifamiliari a marzo 2023, nonostante il numero di annunci sul mercato sia aumentato dall’inizio dell’anno2. Tuttavia, questi aumenti si sono concentrati soprattutto nella Svizzera centrale, nella Svizzera orientale, nell’agglomerato di Zurigo e nella regione del Lago di Ginevra, mentre nella Svizzera nordoccidentale, nel Mittelland e in Ticino i prezzi sono rimasti stabili o sono addirittura diminuiti2.

Analogamente, i prezzi degli affitti hanno raggiunto un nuovo massimo storico a marzo 2023, aumentando in media dello 0,8% a livello nazionale e del 4,6% nell’arco di un anno. Anche in questo caso, però, le regioni più dinamiche sono state la Svizzera centrale, la Svizzera orientale, l’agglomerato di Zurigo e la regione del Lago di Ginevra, mentre nella Svizzera nordoccidentale e in Ticino gli affitti sono leggermente calati2.

Queste differenze regionali riflettono le diverse condizioni economiche e demografiche delle varie aree del paese, che influenzano la domanda e l’offerta di immobili. In generale, le regioni più attrattive per i lavoratori, gli studenti e i turisti presentano una maggiore pressione sui prezzi, mentre quelle meno dinamiche o più periferiche soffrono di una minore domanda e di un eccesso di offerta2.

Oltre ai fattori economici e demografici, il mercato immobiliare svizzero deve anche fare i conti con le sfide ambientali e sociali che richiedono una maggiore sostenibilità del settore. Infatti, il settore edilizio è responsabile di circa il 40% delle emissioni di CO2 e del 50% del consumo di energia in Svizzera1. Per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050, fissato dall’Accordo di Parigi sul clima, è quindi necessario ridurre l’impatto ambientale degli immobili, sia in fase di costruzione che di gestione1.

Tuttavia, secondo lo SRESI, gli operatori immobiliari sono ancora poco convinti della fattibilità e della redditività di questo obiettivo. Solo il 18% degli intervistati ritiene di poter raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, mentre il 3% afferma che il proprio portafoglio di investimenti rispetta già i criteri ESG. Inoltre, l’86% degli operatori non valuta gli investimenti in base ai criteri ESG, mentre solo il 6% ritiene che gli indicatori di performance siano validi per confrontare gli immobili dal punto di vista della sostenibilità1.

Questi dati mostrano che il settore immobiliare svizzero deve ancora compiere dei passi avanti per adeguarsi alle esigenze ambientali e sociali del presente e del futuro. Per farlo, è necessario che gli operatori siano consapevoli dei benefici economici e reputazionali che possono derivare da una maggiore sostenibilità, ma anche che ci sia una maggiore chiarezza e uniformità nelle normative e negli standard di riferimento1. Solo così il mercato immobiliare svizzero potrà continuare a essere un settore trainante per l’economia e la società del paese.

 

Fonte = https://www.moneymag.ch/mercato-immonbiliare-svizzera

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